Ormai più di cento anni fa' Domenico Pacini dimostrò che la radioattività ambientale terrestre non è di per se sufficiente a spiegare la radiazione misurata, egli effettuò numerosi rilevamenti, sul mare e sul lago di Bracciano e successivamente immergendo gli strumenti a 3 metri di profondità.
In previsione di ripetere gli esperimenti di Pacini, abbiamo fatto alcune prove sul lago Maggiore grazie alla disponibilità di Sandro Cappelletti titolare della k-computers che nel ruolo di capitano, ha messo a disposizione la propria imbarcazione, che sarà utilizzata anche per la prossima spedizione con gli strumenti ad immersione.
L'esperienza odierna è servita in particolare per testare computer e un nuovo software autoprodotto, mentre il rivelatore utilizzato è stato l'ormai affidabile AMD4, nella spedizione ad immersione è previsto l'utilizzo della medesima strumentazione ma con i sensori (tubi Geiger) separati dallo strumento ed inseriti in un contenitore a tenuta stagna.
Preparativi della barca a vela-cabinato da crociera. |
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Un vecchio notebook collegato al rivelatore di astroparticelle AMD4 e ad un'antenna GPS, il tutto comodamente sistemato nell'abitacolo del natante.
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Analisi dati tramite SciLab. Lo strumento (amd4) ha una sensibilità definita dalla superficie del sensore che è di circa 10 cm2. |
Uno dei grafici elaborato dal software durante le misure in barca sulla superficie del lago Maggiore a 195 msl, la media è di 22 eventi per 10 cm2 al minuto. |
Misure a terra al termine della giornata, qui siamo a 270 msl, la media è di circa 45 eventi per 10 cm2 al minuto. |
Il monte Sasso del ferro svetta sopra Laveno. |
Il rivelatore AMD4 in questa eperienza aveva i tubi Geiger distanziati di solo 1cm, questo vuol dire che aveva un campo di visione molto allargato (circa 52° come nella spedizione VHANESSA) ed è in parte sensibile alla radioattività naturale. Infatti più si allontanano i GMT tra di loro e più l'angolo di cielo inquadrato diventa acuto e conseguentemente la radioattività ambiente è meno influente sulle misure.
I dati comunque mostrano che da terra al lago c'è un calo (drop) di radiazione. Come dimostrato anche da Pacini, se ci si allontana dal suolo la radioattività naturale diminuisce ma con sorpresa non si elimina del tutto. Questo significa che c'è ancora qualcosa nell'aria. Questo qualcosa ormai sappiamo che sono particelle provenienti dai raggi cosmici.
Non soddisfatto dei risultati D. Pacini iniziò ad immergere i suoi rivelatori accorgendosi che la radiazione era molto penetrante ed indipendente da quella naturale.
A podcast on cosmic rays (by NotebookLM ) 23.10.2024
Il primo podcast su astroparticelle.it per arricchire un argomento sempre attuale. NotebookLM è l'ennesimo tool di intelligenza artificiale per ricerca scientifica, ma la sua funzione sconvolgente è che crea in pochi istanti podcast realistici basati su articoli caricati nel proprio account, per ora l'audio è solamente in lingua inglese. Non è ancora perfetto, ma rappresenta uno strumento che potrà arricchire siti web di tutte le risme e potrà essere utilizzato anche come complemento per la didattica...
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26.09.2013 - Un viaggio scientifico tra i raggi cosmici raccontato attraverso la storia, le invenzioni i rivelatori e gli osservatori; senza trascurare gli effetti che essi producono coinvolgendo numerose discipline scientifiche tra cui astrofisica, geofisica e paleontologia.
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