Il Liceo “Patrizi” di Cariati torna nella stratosfera 18.10.2025
Dopo il successo delle precedenti missioni, gli studenti del liceo sono pronti a vivere una nuova avventura scientifica con il Progetto SEM (Stratospheric Experiment Mission), un’iniziativa che unisce ricerca, formazione e passione per la scienza.
L’obiettivo di questa nuova missione è ambizioso e affascinante: studiare le radiazioni cosmiche e i loro effetti sull’uomo e sulla vita biologica. Gli studenti analizzeranno come i raggi cosmici interagiscono con batteri, cellule umane e DNA, contribuendo a comprendere meglio i rischi e le potenzialità dell’esposizione alle radiazioni in ambienti estremi.
Il progetto nasce grazie alla collaborazione con università, enti di ricerca e laboratori scientifici di livello nazionale, che affiancano i giovani scienziati in tutte le fasi: dalla progettazione del payload fino all’analisi dei dati raccolti in quota.
Il lancio del pallone stratosferico è previsto per il 20 ottobre dallo stadio comunale di Paola (CS), e sarà possibile seguirlo anche in diretta. Un’esperienza che porta la scuola “oltre i confini del cielo”, dove scienza, tecnologia e sogni si incontrano per costruire il futuro.

La giornata "cosmica" internazionale arriva a 14.
La Giornata Cosmica Internazionale (ICD) è dedicata a studenti, insegnanti e scienziati di tutto il mondo che ogni anno si riuniscono per far conoscere i raggi cosmici e discutere sulle tecniche di rilevamento e le discipline scientifiche coinvolte. L'evento è pensato proprio per promuovere l'attività scientifica nelle scuole. Gli alunni avranno così la possibilità di trascorrere una giornata divertente ed emozionante comportandosi come veri scienziati...
Conferenza sugli acceleratori di particelle
Conferenza del Prof. Marco ARCANI a cura del Gruppo Astronomico Tradatese:
ACCELERATORI DI PARTICELLE - DAL CUORE DELLA MATERIA ALL’ ORIGINE DELL’ UNIVERSO.
In preparazione alla nostra visita al CERN di Ginevra del prossimo 21 Ottobre, un viaggio attraverso il mondo degli acceleratori di particelle. Dalla storia della fisica alle tecnologie d’avanguardia che ci permettono di simulare il comportamento degli oggetti più potenti del cosmo.
Lunedì 13 Ottobre 2025, ore 21, Cine GRASSI Tradate (VA)
Un rivelatore di raggi cosmici a Reykjavic 15.09.2025
La storia di come il nostro rivelatore di raggi cosmici AMD11 sia finito in Islanda è piuttosto lunga, la collaborazione è nata nel 2024 a seguito di un invito da parte del progetto scolastico "Infinity": una collaborazione tra alcuni istituti scolastici, il Ministero dell'Istruzione (MIM) e l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il rivelatore è stato installato nella scuola superiore Menntaskólinn við Hamrahlíð a Reykjavic e da agosto 2025 riceviamo quotidianamente i suoi dati. Oggi la rete del progetto ADA si estende fino all'Islanda...
In volo verso l'Islanda 29.08.2025
Recentemente abbiamo monitorato un volo tra Malpensa e Reykjavik, raccogliendo dati su tre tipi principali di radiazione: due canali di radiazione gamma e particelle cariche, e un terzo dedicato esclusivamente ai muoni. L’analisi è stata condotta separando le fasi di andata e ritorno e applicando una regressione lineare ai dati, così da evidenziare le tendenze principali durante il volo...
Un'istantanea del cielo a muoni.
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Raggi cosmici e qubit 5.11.2025
Studi recenti mostrano che circa il 17 % degli errori correlati rilevati in un array di qubit è direttamente attribuibile ai raggi cosmici. Tramite setup sperimentali sono stati correlati eventi di rilassamento energetico (decoerenza quantistica) con rivelatori di particelle. Le radiazioni generano coppie elettrone-buco e altri disturbi nel substrato dei circuiti che distruggono la coerenza quantistica, ovvero gli stati dei qubit che rendono possibili i calcoli. Le strategie convenzionali di schermatura — per esempio piombo — sono efficaci solo per la radiazione terrestre, ma molto difficili da applicare per i raggi cosmici che penetrano facilmente. Per contrastare il problema servono soluzioni ingegneristiche innovative come soluzioni hardware dedicate (ingegnerizzazione del gap superconduttore, intrappolamento dei fononi, materiali e layering specifici) e nuovi algoritmi di correzione degli errori...

Fonte: electropages
Cometa interstellare 3I/ATLAS: indizi di trasformazione da raggi cosmici galattici 4.11.2025
La cometa interstellare 3I/ATLAS mostra prove evidenti di essere stata alterata dai raggi cosmici galattici durante il suo viaggio nello spazio interstellare. Le osservazioni del James Webb Space Telescope e di SPHEREx rivelano rapporti insolitamente alti tra CO₂ e H₂O, molto superiori a quelli delle comete del Sistema Solare. Questo indica che la superficie della cometa è stata modificata da processi di irraggiamento che hanno trasformato il ghiaccio e i gas originari. I raggi cosmici avrebbero convertito parte del monossido di carbonio in anidride carbonica, creando una crosta compatta e arricchita di materiali organici. Sotto questa crosta, però, l’interno del nucleo potrebbe conservare ancora la composizione primordiale. 3I/ATLAS rappresenta quindi un laboratorio naturale per studiare l’evoluzione chimica della materia interstellare. I risultati mettono in discussione l’idea che gli oggetti interstellari siano “vergini”, mostrando invece come il tempo e l’ambiente galattico possano trasformarli profondamente...
La vita oltre la Terra: i raggi cosmici possono nutrire i microbi 2.11.2025
Gli scienziati stanno esplorando la possibilità che la vita esista in altri mondi senza dipendere dalla luce solare. In luoghi come Marte, Europa o Encelado, dove l’energia solare è troppo debole, la radiazione cosmica potrebbe alimentare microrganismi sotterranei. Attraverso un processo chiamato radiolisi, le particelle ad alta energia provenienti dallo spazio rompono le molecole d’acqua, liberando elettroni che i microbi potrebbero usare come fonte di energia. Gli scienziati della New York University Abu Dhabi hanno stimato che questo meccanismo potrebbe sostenere una minima, ma possibile, quantità di biomassa su mondi ghiacciati. Questa idea ridefinisce la nozione di “zona abitabile”, introducendo il concetto di “zona radiolitica”, dove la vita può prosperare grazie alla radiazione invece che alla luce solare. Se confermata, aprirebbe scenari del tutto nuovi nella ricerca astrobiologica, suggerendo che la vita possa esistere anche su pianeti lontani da qualsiasi stella, alimentata unicamente dal potere invisibile dei raggi cosmici...
Fonte: HOLISTIC
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