AstroRad è il software che si occupa di registrare i dati dei raggi cosmici raccolti dai rivelatori AMD5 e di trasferirli online nella rete di ADA.
Con l'inizio del 2020 Microsoft terminerà anche il supporto per windows-7, malgrado AstroRad possa comunque continuare a funzionare su PC con Windows XP, 7 e 8 è plausibile la migrazione su computer con la versione 10 il cui upgrade (da 7 a 10) tra l'altro è gratuito. Le prime versioni di W-10 funzionavano senza problemi, in seguito alcuni aggiornamenti automatici di Windows avevano creato diversi problemi di esecuzioni del software o nel salvataggio dei dati. Con gli ultimi aggiornamenti di Microsoft ora il nostro software funziona perfettamente e senza troppe complicazioni. Di seguito vengono riportate le principali accortezze da osservare, ipotizzando di partire da una nuova installazione.
Driver USB
Come prima cosa si dovrà installare il driver il cui link è recuperabile dalla pagina di AstroRad.
Lanciato l'eseguibile (.._x64, oppure ..._x86 se avete la versione a 32 bit di Windows) sarà sufficiente seguire le indicazioni a video. Terminata questa fase nelle proprietà del computer sarà visibile la porta COM dedicata al rivelatore (Silicon Labs CP210x).
Installazione di AstroRad
L'ultima versione di AstroRad è reperibile sul DVD del rivelatore o in alternativa ricevuto via email. Ci sono due modi per caricare il software: si può fare il setup per l'installazione (cliccando su AstroRad502_setup.exe), oppure semplicemente copiare tutta la cartella"Astrorad_v502_binary" nella cartella programmi di windows. La prima opzione è consigliabile, in questo caso però alla fine mancherà il file upload.arc (serve per il trasferimento ftp) che va copiato manualmente dalla cartella "Astrorad_v502_binary\data"e incollato nella cartella "data" del software appena installato. Per qualsiasi informazione restano valide le indicazioni presenti nel manuale.
Prima di eseguire l'installazione comunque è meglio disattivare qualsiasi antivirus e poi eseguire il setup con i diritti di amministratore (tasto destro del mouse "Esegui come amministratore").
A questo punto bisogna fornire i diritti di controllo completi alla cartella AstroRad e questa è l'unico ostacolo rispetto alle precedenti versioni. Posizionandosi sulla cartella dove è stato installato AstroRad e cliccando col tasto destro, scegliere "proprietà" e poi la scheda "sicurezza", da qui posizionandosi sul nome dell'utente corrente del PC bisognera selezionare "modifica" e quindi applicare il controllo completo (modifica e scrittura). Confermare quindi con "Applica" e "OK".
Terminata questa procedura si può eseguire il software per verificare che tutto funzioni correttamente, in particolare bisognerà controllare la presenza dei vari file dati (.txt) e che siano correttamente compilati.
Superata questa fase non resta che riprisitnare l'antivirus e ricontrollare di nuovo che non interferisca con la creazione di file e dati.
Alla ricerca di supernovae nei sedimenti del fondale marino 21.12.2024
Le supernovae vicine potrebbero aver inondato la Terra di vari isotopi non comuni, ma questi in genere decadono troppo rapidamente per essere rilevati nei sedimenti più vecchi di qualche milione di anni. Lorenzo Caccianiga e colleghi dell'Istituto nazionale di fisica nucleare italiano ora propongono che i muoni, particelle di breve durata create quando i raggi cosmici colpiscono l'atmosfera, potrebbero lasciare una traccia più persistente. Lo studio suggerisce che i danni inflitti dai muoni ai minerali che ora giacciono sotto il Mar Mediterraneo potrebbero fornire una registrazione delle supernovae avvenute circa 6 milioni di anni fa. Le simulazioni delle interazioni tra muoni e nuclei all'interno dei minerali indicano che potrebbero esserci tracce rilevabili nei reticoli cristallini. Nelle simulazioni, i ricercatori hanno variato la distanza della supernova dalla Terra, così come la profondità a cui i minerali erano immersi. I loro calcoli hanno indicato che un minerale esposto durante una supernova vicina dovrebbe ospitare fino a 9 volte più tracce rispetto alla stessa roccia sotto cieli più tranquilli. Tuttavia, se la supernova si fosse verificata quando il minerale si trovava sott'acqua, l'incremento sarebbe stato trascurabile...
Fonte: Physics APS
I temporali potrebbero rinforzare la forza dei raggi gamma provenienti dallo spazio? 20.12.2024
Nel 2021, gli astronomi dell'osservatorio "Large High Altitude Air Shower Observatory" (LHAASO) in Tibet hanno ottenuto attenzione per aver rilevato la più alta energia dell'universo: una manciata di fotoni di raggi gamma che hanno raggiunto energie di oltre 1 petaelettronvolt (PeV). I raggi gamma hanno suggerito l'esistenza di acceleratori di particelle cosmiche migliaia di volte più potenti di qualsiasi acceleratore di particelle sulla Terra, i quali possono anche essere rintracciati nel cielo. Ma ora una ricerca suggerisce che LHAASO si sia fatto ingannare da qualcosa di molto meno cosmico: i temporali. L'osservatorio non cattura direttamente i raggi gamma; invece, rileva sciami di particelle subatomiche generate quando un raggio gamma ad altissima energia colpisce l'atmosfera superiore. Lo studio pubblicato il mese scorso su The Astrophysical Journal Letters sostiene che i potenti campi elettrici di un temporale possono intensificare quegli sciami di particelle, portando gli astronomi del LHAASO a sovrastimare l'energia del raggio gamma originale...
Fonte: SCIENCE
Il libro AstroParticelle
26.09.2013 - Un viaggio scientifico tra i raggi cosmici raccontato attraverso la storia, le invenzioni i rivelatori e gli osservatori; senza trascurare gli effetti che essi producono coinvolgendo numerose discipline scientifiche tra cui astrofisica, geofisica e paleontologia.
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