Dello storico osservatorio sui raggi cosmici ne avevamo parlato in occasione del centenario del 2012. Dopo una fase di ideazione e ricostruzione durata diversi anni, il 29 settembre 2022 l'osservatorio Victor Franz Hess sul monte Hafelekar sopra Innsbruck è stato presentato ufficialmente al pubblico. In questa occasione, la European Physical Society (EPS) ha conferito alla stazione il riconoscimento di "EPS Historic Site".
Il rinnovato Osservatorio di Victor Hess
Il pannello esterno con l'effige EPS, che serve anche per oscurare la vetrina.
Il sito di ricerca è stato ristrutturato dall'Università di Innsbruck con il sostegno della Città omonima e dalla “Nordkettenbahnen”, la ferrovia e funivia che rendono il rifugio facilmente accessibile, a più di 2.300 metri sul livello del mare. La nuova esposizione offre ai visitatori l'opportunità di conoscere la persona Victor Franz Hess e la sua ricerca, nonché il fenomeno della radiazione cosmica attraverso presentazioni multimediali. Anche il sito internet dedicato all'osservatorio è stato rinnovato e dal quale abbiamo appreso le informazioni qui riportate.
Il centro è visitabile all'interno solo in particolari occasioni, mentre dall'esterno, una prima vetrina permettere di scorgere alcuni storici strumenti e un video multimediale che potete trovare sulla pagina della Victor Franz Hess Society. Dallo stesso sito internet, un link rimanda a una visita virtuale del luogo. Una seconda vetrina proietta un altro filmato, molto coinvolgente, in cui Hess racconta i punti principali delle sue ricerche.
Una immagine della proiezione multimediale
Si può assistere al filmato, trasmesso in lingua inglese e tedesca, dal tour virtuale presente al link indicato sopra, o cliccando sull'immagine sottostante:
Dal 1930, la stazione di ricerca ha ospitato gli strumenti utilizzati dal suo fondatore, Victor Franz Hess, vincitore del Premio Nobel nel 1936, per la scoperta dei raggi cosmici. Questo luogo ha anche contribuito a importanti scoperte scientifiche di altri ricercatori. Utilizzando emulsioni fotografiche, nel 1937, Marietta Blau e Hertha Wambacher osservarono per la prima volta come una particella di raggi cosmici potesse frammentare un nucleo atomico.
Marietta Blau con una immagine di una "stella cosmica",
una reazione nucleare prodotta dai raggi cosmici
(Cortesia Università di Innsbruck).
Negli anni sessanta e settanta furono installati un monitor di neutroni e un rilevatore di muoni, che permisero ai ricercatori di misurare individualmente questi due tipi di particelle generate dai raggi cosmici, ottenendo risultati fondamentali. Rudolf Steinmaurer, assistente di ricerca di Victor Franz Hess e successivamente responsabile dell'Istituto di Fisica Sperimentale presso l'Università di Innsbruck, svolse un ruolo di primo piano nella registrazione continua dei raggi cosmici.
Strumentazione originale usata negli anni trenta.
Nel 2009, il gruppo di ricerca di Olaf Reimer presso l'Istituto di Astrofisica iniziò a indagare i raggi gamma ad alta energia. Questi raggi si originano dall'interazione della radiazione cosmica con l'atmosfera o possono provenire da fonti nello spazio, alcune delle quali ancora sconosciute. Tuttavia, i dati attuali sulle particelle cosmiche più energetiche non vengono più raccolti presso il famoso sito di ricerca di Hafelekar, ma da altri osservatori sparsi nel globo e nello spazio.
Dal centro di ricerca è facilmente raggiungibile la cima del monte Hafelekar, da cui si può ammirare Innsbruck e tutta la catena del Nordkette.
Qualche misura fatta per divertimento, coi nostri strumenti portatili non poteva mancare. I dati sono stati registrati a 1000, 2300, 2900 metri circa, qui e in due diversi punti della valle dello Stubai.
AMD5 portatile con registratore dati audio.
Misure di raggi cosmici in Tirolo.
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Fonte: Astrobites
Il libro AstroParticelle
26.09.2013 - Un viaggio scientifico tra i raggi cosmici raccontato attraverso la storia, le invenzioni i rivelatori e gli osservatori; senza trascurare gli effetti che essi producono coinvolgendo numerose discipline scientifiche tra cui astrofisica, geofisica e paleontologia.
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