Raggi Cosmici e AstroParticelle:
La fisica delle astroparticelle (in gergo scientifico: astroparticle physics) è un moderno campo di ricerca che studia le particelle elementari di origine cosmica in relazione a processi cosmici, astrofisici e geofisici. In realtà questa materia è in rapida evoluzione proprio perché coinvolge un grande numero di discipline tecniche e scientifiche.
Col termine astroparticelle generalmente si intendono quelle particelle subatomiche, ovvero "frammenti" di atomi - storicamente chiamati raggi cosmici - che provengono da vari corpi celesti fino a raggiungere anche il nostro pianeta. I raggi cosmici accelerati dalle sorgenti nello spazio si propagano a velocità relativistiche e perciò posseggono energie enormi.
Questi frammenti atomici sono più precisamente nuclei di atomi privi di elettroni, ovvero protoni o nucleoni (protoni+neutroni).
La collisione tra le particelle cosmiche (chiamate primarie) e gli atomi dell’atmosfera terrestre (azoto e ossigeno) agisce esattamente come la collisione tra particelle nei collisori artificiali per esperimenti nucleari, ovvero causa una grande esplosione energetica con produzione di numerose altre particelle (chiamate secondarie), di diversa natura, tra cui compaiono mesoni, barioni, muoni, elettroni e fotoni gamma. Dato che la collisione avviene prevalentemente ad un’altitudine tra i 20.000 e i 30.000 m è facile immaginare che le particelle sono presenti maggiormente alle alte quote, per poi diminuire progressivamente al diminuire della quota. Il flusso di particelle in atmosfera si propaga dall’alto verso il basso a cono, si può immaginare come il cono di una a doccia. La maggiore quantità di particelle ionizzanti e quindi di radioattività si trova tra 11.000-16.000 metri, proprio nella fascia quota seguita dai normali voli aerei commerciali. L’atmosfera per nostra fortuna assorbe la maggior parte di questa radiazione cosmica e al suolo (livello del mare) la composizione principale di particelle è data dai muoni, elettroni e da pochissime particelle pesanti tra cui i neutroni.
Rappresentazione artistica di uno sciame di raggi cosmici.
Gli acceleratori cosmici
La natura delle sorgenti ad oggi non è del tutto chiara e questo è uno dei motivi per cui si studiano queste particelle; ci sono buoni indizi che indicano le esplosioni stellari (come le supernove) come principali sorgenti di raggi cosmici e altri possibili candidati sono i resti di supernova ovvero: pulsar - stelle di neutroni - magnetar. Altri oggetti, alcuni dei quali più ipotetici potrebbero essere ottimi acceleratori di astroparticelle, questi sono: buchi neri, quasars, blazars e AGN (Active Galaxy Nuclei).
Restando nel nostro vicinato, il Sole durante fasi di elevata attività può emettere particelle ad alta energia che raggiungono la Terra. Per differenziare le particelle solari da quelle provenienti dalla Galassia o extra-galattiche si utilizzano le sigle SCR (Solar Cosmic Rays) e GCR (Galactic Cosmic Rays) rispettivamente.
Composizione:
Le astroparticelle (o raggi cosmici) quindi si dividono in particelle primarie e secondarie, le primarie sono quelle che viaggiando dalle sorgenti arrivano fino al nostro pianeta, le quali entrando in atmosfera collidono con le molecole dell’aria; le particelle secondarie sono quelle che vengono generate dalla collisione delle primarie con gli atomi dell'atmosfera terrestre. Questa collisione infatti genera uno sciame di particelle che si propaga fino a raggiungere il suolo terrestre. Tra le particelle più abbondanti che piovono a terra e che letteralmente ci attraversano ogni giorno ci sono i muoni.
Raggi cosmici primari: Protoni (nuclei di idrogeno) 85% Particelle alfa (nuclei di elio) 12% Altri nuclei atomici Elettroni e positroni Fotoni ad alta frequenza o raggi gamma Neutrini
|
Raggi cosmici secondari: Iperoni Mesoni (Pi, K...) Nucleoni Neutroni Muoni Elettroni/positroni Fotoni Neutrini
|
Neutrini
Un discorso a parte meriterebbero i neutrini, in quanto sono di gran lunga le particelle più numerose. I neutrini sono prodotti dal Sole (da tutte le stelle) durante i fenomeni di fusione nucleare e dal decadimento di altre particelle in atmosfera, ma quelli che gli astrofisici attendono sono quelli di alta energia prodotti durante le esplosioni di supernove, tuttavia avendo massa quasi nulla, non vengono facilmente individuati.
Spettro energetico dei primari:
Il livello di energia delle particelle primarie in relazione al loro flusso è mostrato nel grafico seguente:
Quello che il grafico evidenzia è che la quantità delle particelle è inversamente proporzionale al livello di energia, quindi particelle estremamente energetiche sono meno frequenti di particelle meno energetiche. Ad esempio protoni con energia di 1018 eV (1 EeV) sono piuttosto rare e hanno una frequenza di 1 per km2 all'anno, mentre i protoni più frequenti trasportano energie intorno a 1 TeV (1012 eV) e si presentano circa ogni secondo per m2, possono sembrare poche, ma calcolate la superficie della terra in km quadrati e vi renderete conto che invece il flusso a tali energie è piuttosto continuo.
La seconda cosa che emerge dal grafico è che energie così alte non possono essere raggiunte dagli attuali acceleratori di particelle sulla terra (si vedano Tevatron e LHC), quindi nel cosmo sono presenti acceleratori naturali molto più potenti e questo è un altro dei motivi per cui si studiano le astroparticelle.
Sviluppo di uno sciame atmosferico:
Quello che succede quando un protone (o un nucleo) colpisce un atomo in atmosfera è ben evidenziato dallo schema seguente:
Come vedete da un singolo protone emergono una quantità incredibile di particelle: generalmente, mentre i barioni e i mesoni, come i pioni si “estinguono” in alta quota, i muoni insieme a qualche particella elettromagnetica (elettroni e fotoni) e insieme ai neutrini raggiungono il suolo.
Il video seguente prodotto dall'Università di Chicago mostra un'altra collisione simulata di un protone con energia di 1 TeV:
Flusso:
Quello che avviene a terra è una pioggia a intermittenza composta di raggi cosmici secondari, che è sommariamente rappresentata nella seguente animazione:
La storia:
I raggi cosmici sono stati scoperti nel 1912 dal fisico austrico Victor Hess tramite misure a bordo di palloni aerostatici. La linea del tempo fornita dal CERN ci permette di avventurarci nelle varie fasi della scoperta.
Il Muone:
Si studiano i muoni perchè la loro presenza è direttamente proporzionale a particelle più pesanti provenienti da sorgenti cosmiche nello spazio, sono le uniche che raggiungono il terreno in grandi quantità (quindi facilmente rilevabili) e sono importanti anche per la relazione che hanno con i neutrini. I muoni grazie alla loro forza di penetrazione oggi ci permettono di fare radiografie a vulcani e piramidi.
Il muone μ- è una particella che ha carica elettrica e spin ½ come l’elettrone, ma pesa circa 200 volte di più, è altamente energetica e penetrante ma essendo carica interagisce solo debolmente (interazione debole) ed è influenzabile dai campi elettrici e magnetici.
La cosa interessante da notare è che in atmosfera viene prodotta materia e antimateria quasi in uguale quantità, possiamo quindi trovare sia elettroni negativi che elettroni positivi (positroni), questo vale anche per i loro cugini muoni, sia negativi μ-, sia positivi μ+ e lo stesso per qualsiasi altra particella.
Differenza di massa tra elettrone muone e protone: il disegno sottolinea la differenza di massa come 'dimensione' ma in realtà le particelle hanno dimensioni reali molto simili tra di loro nonostante le masse siano molto diverse.
Il muone è una particella di seconda generazione perciò è instabile, ovvero ha una vita breve dopodichè si trasforma e il tipico decadimento (trasformazione) è quello in un elettrone e due neutrini, un anti-neutrino elettronico ed un neutrino μ, per questo i muoni sono importanti anche per lo studio dei neutrini.
Muoni e relatività
La vita media dei muoni è di circa 2 milionesimi di secondo, ma viaggiando a velocità relativistiche (vicine a quelle della luce), - secondo la teoria della relatività speciale - il tempo della loro esistenza si dilata, conseguentemente riescono a raggiungere il suolo prima di decadere.
Questa animazione meriterebbe una lunga dissertazione sulla relatività, di cui potete trovare un sunto su questa pagina, di seguito la descrizione delle parti del video:
Prima parte) Il pendolo è lo strumento migliore per evidenziare il trascorrere del tempo, in funzione di intervalli. immaginiamo un orologio che ha un intervallo di 2 μs (microsecondi)
Seconda parte) Dal punto di vista di noi terrestri quando "vediamo" un muone e sappiamo che viaggia quasi alla velocità della luce possiamo calcolare che al massimo potrà percorrere circa 600 m prima di decadere, quindi non potrebbe raggiungere la superficie terrestre.
Terza parte) infatti occorrerebbero parecchie oscillazione del pendolo (almeno una cinquantina) per poter raggiungere il suolo e trascorrerebbero circa 100μs.
Quarta parte) La velocità del muone è circa c, ovvero la velocità della luce, ma la relatività ci insegna che per chi si muove alla velocità della luce lo spazio-tempo si deforma e il tempo rallenta (formula di Lorentz in alto a dx), quindi l'intervallo di tempo aumenta.
Quinta parte) Dal punto di vista dei muoni (immaginateli a bordo di una navicella spaziale) il tempo quindi rallenta o se volete lo spazio si accorcia, (ricordo che nella relatività spazio-tempo sono un unica entità); il pendolo scandisce l'intervallo di 2 microsecondi e dal punto di vista dei muoni se guardassero fuori dal finestrino vedrebbero il pendolo lì fermo di fianco a loro, mentre dal nostro punto di vista il pendolo oscilla una cinquantina di volte prima che i muoni raggiungono il suolo.
Rilevamento:
Lo sviluppo di tecnologie di rivelazione è uno dei campi più attivi nella fisica delle astroparticelle. Nel mondo sono attivi numerosi osservatori, potete trovare i collegamenti nelle sezioni dalla terra e dallo spazio, potete anche visitare la pagina dedicata alla didattica e ai vari rivelatori di muoni didattici come il rivelatore AMD5.
Il fenomeno dei raggi cosmici coinvolge numerose discipline scientifiche, dalla meteorologia alla paleoclimatologia, dall’astronomia, alla fisica delle particelle elementari, fino alla medicina. |
A podcast on cosmic rays (by NotebookLM ) 23.10.2024
Il primo podcast su astroparticelle.it per arricchire un argomento sempre attuale. NotebookLM è l'ennesimo tool di intelligenza artificiale per ricerca scientifica, ma la sua funzione sconvolgente è che crea in pochi istanti podcast realistici basati su articoli caricati nel proprio account, per ora l'audio è solamente in lingua inglese. Non è ancora perfetto, ma rappresenta uno strumento che potrà arricchire siti web di tutte le risme e potrà essere utilizzato anche come complemento per la didattica...
International Cosmic Day 2024
L'International Cosmic (ray) Day (ICD) è un evento introdotto il 26 settembre 2012 dal DeutschesElektronen-Synchrotron (DESY) in collaborazione con NetzwerkTeilchenwelt in Germania e il centro di ricerca Fermilab con la sua rete di insegnanti QuarkNet negli Stati Uniti. La data non è stata scelta a caso, infatti nel 2012 ricorreva il centenario della scoperta dei raggi cosmici. Con la spedizione VHANESSA in mongolfiera - oltre a celebrare il centenario - siamo stati testimoni del primo Cosmic Rays Day. Da allora, ogni anno l'evento si ripete periodicamente verso i mesi invernali.
ICD 2024 si terrà il 26 Novembre
Un rivelatore di raggi cosmici sull’Amerigo Vespucci 27.10.2024
All'inizio di ottobre, un piccolo dispositivo dell’INFN per la rilevazione dei raggi cosmici — le particelle che ci investono costantemente dallo spazio — è partito da Darwin, in Australia. A ospitarlo è la nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare, simbolo del Made in Italy e attualmente impegnata in un Tour Mondiale. Durante il primo mese di navigazione, Davide Serini, ricercatore dell'INFN di Bari, ci aggiornerà ramite Instagram sull’esperimento fino al 24 ottobre, quando il Vespucci raggiungerà Singapore e Davide terminerà il suo viaggio a bordo. Da quel momento, il dispositivo continuerà autonomamente il suo percorso attraverso due continenti, senza assistenza e con limitata connessione a internet, quindi i dati raccolti saranno accessibili solo al ritorno della nave in Italia...
Fonte: INFN
L'enigma dei raggi cosmici
Le più grandi energia dell'universo
Libro divulgativo dedicato a neofiti ed appassionati, riporta importanti informazioni storiche quasi introvabili, oltre a trascrizioni originali degli scritti di Domenico Pacini nel Nuovo Cimento e della storica pubblicazione di Victor Hess sullo Physicalische Zeitschrift del 1912.
Autore: Alessandro De Angelis
AstroParticelle
In viaggio tra i raggi cosmici
26.09.2013 - Un viaggio scientifico tra i raggi cosmici raccontato attraverso la storia, le invenzioni i rivelatori e gli osservatori; senza trascurare gli effetti che essi producono coinvolgendo numerose discipline scientifiche tra cui astrofisica, geofisica e paleontologia.
Autore: Marco Arcani
Costruire un rivelatore di muoni a GMT
Il telescopio per i raggi cosmici
Autore: Marco Arcani
Una guida per chi vuole cimentarsi nella costruzione di un rivelatore di particelle elementari e toccare con mano la fisica dei raggi cosmici e l’astronomia, due campi distinti e unificati dalla fisica delle astroparticelle...
Accedi | Registrati