Nel periodo estivo si susseguono spesso eventi e sagre di paese, a cui si può partecipare per portare la scienza tra la gente comune. Di seguito si vogliono condividere alcuni pensieri maturati da esperienze passate, durante la partecipazione a manifestazioni di vario tipo, col tentativo di valutare il rapporto sforzo/risultato, in particolare di fronte a un pubblico generico. Questo può essere anche un aiuto nel caso di allestimento di stand scientifici per cercare di prevedere cosa può funzionare e cosa si può evitare.
Durante mostre scientifiche collettive e soprattutto alle fiere di paese si tenta di portare la scienza a livello popolare, ma il riscontro non sempre è quello atteso. Tra le persone, chi ha una curiosità scientifica innata è automaticamente attratto e incuriosito da qualsiasi iniziativa esposta, quindi partecipa, fa domande, interagisce, ma questa parte di individui è una percentuale piccolissima. Chi invece non ha alcuna conoscenza o inclinazione scientifica è difficile che possa rimanere coinvolto da cose troppo "incredibili" e inconsuete come i raggi cosmici. Il compito di un divulgatore di fronte a un pubblico eterogeneo pertanto non è per niente semplice. In circa un decennio abbiamo realizzato diversi rivelatori ed esperimenti, alcuni di essi sono stati esposti a conferenze, mostre ed eventi vari.
Alcuni rivelatori firmati "Astroparticelle"
Per le mostre astronomiche o comunque di indirizzo scientifico, non ci sono grossi problemi perchè chi le frequenta generalmente conosce questi ambienti e sa cosa aspettarsi, o comunque rientra nella categoria di persone interessate alla scienza. Le persone però, da una mostra si attendono uno standard comune a quello dei musei o delle esposizioni moderne, dove i classici poster sono sostituiti da monitor interattivi o pannelli luminosi, alternati da classici allestimenti. Dal punto di vista economico allestire una mostra di questo tipo l'impegno non è indifferente.
Per quanto riguarda fiere o eventi di paese, bisogna purtroppo sottolineare che i cartelli con testi che superano le dieci parole non vengono letti, per cui qualsiasi introduzione all'argomento scritta sarebbe inutile. Questo è un grosso problema poichè mentre il telescopio ottico è conosciuto da tutti, e di fronte ad esso gni persona sa cosa deve fare, il telescopio di muoni è conosciuto al pari di un cromatografo, quindi uno lo guarda, alza le spalle e continua la sua passeggiata.
Per cercare di migliorare il "primo contatto", i rivelatori sono stati spesso collegati a lampade, spie luminose, impianto audio... in questo caso le persone sono sicuramente incuriosite e si avvicinano al banco, ma non leggendo, non possono comprendere cosa hanno di fronte e anzi, alcuni si improvvisano esperti spiegando all'amico cos'è l'oggetto esposto, in questo caso si assiste anche a curiose e divertenti interpretazioni. Naturalmente ci deve esssere sempre personale di supporto che spieghi gli argomenti ai più interessati, tuttavia non è nemmeno pensabile di incaricare un addetto col compito di speaker per una giornata intera, sarebbe un lavoro estenuante che a fine giornata condurrebbe a manifestazioni suicide.
Rivelatori di muoni in mostra
Comunque anche alle conferenze su temi specifici generalmente i rivelatori sono praticamente ignorati, forse perchè sarebbe al pari di portare un bisturi laser a un convegno medico. Un medico lo conosce bene, quindi perchè dovrebbe soffermarsi? A meno che lo scopo non sia quello di vendere gli strumenti, come telescopi o altro, ma questa è un altra storia.
In sostanza è difficile trovare la giusta ricetta per divulgare questa materia, vincono sicuramente le cose più semplici ed esposte nel modo più chiaro possibile. La cosa migliore sarebbe un espositore auto-esplicativo e interattivo, ad esempio al museo MUSE di Trento è esposta una camera a scintille, non funzionante, nessuno sa cosa sia (nonostante sia ben spiegato) quindi se non funziona a chi importa? Però di fronte c'è un pannello con una specie di cabina che fotografa il visitatore in compagnia dei raggi cosmici e invia una email a qualsiasi indirizzo desiderato.
Questo credo che sia un esempio molto valido da imitare e replicare perchè coinvolge, consapevolizza sulla realtà di base dei raggi cosmici e lo fissa nella memoria tramite la email che verrà letta più tardi.
Lo sforzo da parte delle associazioni e dei suoi volontari a organizzare e partecipare a queste manifestazioni è davvero enorme, questo è poco compreso dai visitatori, ma nonostante tutto si partecipa sempre volentieri a questi eventi, perchè basta l'attenzione dimostrata da un piccolo gruppo, o lo stupore di un singolo individuo per appagare lo sforzo di una giornata.
Ricercatori trovano una possibile soluzione al puzzle dei muoni dei raggi cosmici 28.11.2024
Rispetto ai risultati dei modelli di fisica standard derivati da esperimenti con acceleratori di particelle, come quelli del Large Hadron Collider e del Super Proton Synchrotron del CERN, sulla superficie si osservano troppi muoni cosmici. Per energie dei muoni comprese tra 6 e 16 exa-elettronvolt (da 1,0 a 2,5 joule!), il flusso di muoni è dal 30% al 60% più alto del previsto. Nel tentativo di spiegare questo eccesso, i ricercatori hanno utilizzato il modello di condensazione dei gluoni descritto dalla cromodinamica quantistica QCD per analizzare la collisione iniziale delle cascate nel tentativo di risolvere il problema dell'eccesso di muoni...
Fonte: Phys.org
A podcast on cosmic rays (by NotebookLM ) 23.10.2024
Il primo podcast su astroparticelle.it per arricchire un argomento sempre attuale. NotebookLM è l'ennesimo tool di intelligenza artificiale per ricerca scientifica, ma la sua funzione sconvolgente è che crea in pochi istanti podcast realistici basati su articoli caricati nel proprio account, per ora l'audio è solamente in lingua inglese. Non è ancora perfetto, ma rappresenta uno strumento che potrà arricchire siti web di tutte le risme e potrà essere utilizzato anche come complemento per la didattica...
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