Esercizio didattico estivo
15/08/2016
M. Arcani
Con l'arrivo della bella stagione, una gita in montagna può essere una buona occasione per fare un esperimento scientifico sulle astroparticelle. La dimostrazione dell'esistenza della radiazione cosmica può essere fatta con un semplice rivelatore di radioattività come un contatore Geiger o un qualsiasi dosimetro, quindi anche senza uno specifico
rivelatore per raggi cosmici.
Facendo misure periodicamente ad altitudini diverse, con i dati ricavati si potrà tracciare un grafico. Anche se quanto misureremo sarà la radiazione ionizzante ambientale sommata a quella cosmica, si presuppone che quella ambientale sia pressoché costante, per cui il grafico mostrerà una variazione del flusso dei raggi cosmici in funzione dell’altitudine. Per ricavare l'altitudine si può usare un ricevitore GPS oppure un altimetro-barometro digitale (ne esistono anche di molto economici), in alternativa si possono utilizzare le indicazioni presenti su rifugi e cartelli.
In questa pagina è riportato un esempio di quanto esposto: partendo da Alagna (Monte Rosa) a circa 1100m di quota, tramite gli impianti di funivia si è raggiunta la quota di 2700m sul colle Bettaforca e in seguito a piedi si è giunti al rifugio "Quintino Sella" a circa 3600m di altitudine.
Misure di raggi cosmici in montagna
In questa esperienza, tramite soli sette rilevamenti, il grafico ricavato ci insegna già due cose: primo, come ci si può attendere, la radiazione aumenta progressivamente all'aumentare dell'altitudine e secondo, essa in particolare aumenta repentinamente sopra i 3000 metri di quota, un comportamento questo già osservato sia dai
pionieri dei raggi cosmici più di un secolo fa, sia nelle nostre piccole esperienze al
Plateau Rosà e anche in mongolfiera in occasione della spedizione
VHANESSA.
Grafico ricavato dalle misure a diverse altitudini
Questo esercizio ci permette non solo di dimostrare l'esistenza dei raggi cosmici ma anche di toccare con mano uno dei pericoli invisibili dell'alta quota, infatti in questo caso la dose di radiazione assorbita aumenta di ben tre volte rispetto al punto di partenza. Nonostante questo non bisogna allarmarsi, i livelli di radiazione assorbiti durante le escursioni in montagna sono comunque a basso dosaggio e non sono pericolosi per la nostra salute, purché in un anno non si superino i limiti di sicurezza prestabiliti.
Per maggiori informazioni visitare la pagina dedicata alla
radiazione ad alta quota.
La misura di radiazione "cosmica" al rifugio Quintino Sella